Canali Minisiti ECM

Cura dell'impotenza senza farmaci, il 70% migliora con le onde d'urto

Farmaci Redazione DottNet | 22/10/2017 17:51

Sei trattamenti da 10 minuti già sperimentati in 5 ospedali italiani

E' ancora presto per dire addio alle "pillole dell'amore" ma le onde d'urto a bassa intensità si candidano a rappresentare una nuova opzione terapeutica per i pazienti con disfunzione erettile di grado lieve e moderato, pari a un terzo degli oltre tre milioni di pazienti nel nostro Paese. Il trattamento non provoca effetti collaterali, non è invasivo ed è rapido e indolore. Lo dimostrano i risultati preliminari del primo studio multicentrico italiano coordinato dalla Società Italiana di Andrologia (SIA), condotto su circa 100 pazienti e tuttora in corso, con risultati positivi nel 70% dei pazienti di grado lieve/medio, che ha smesso di utilizzare farmaci per tornare a una sessualità spontanea mentre nei pazienti più gravi la risposta alla terapia orale è migliorata nel 40% dei casi.

L'indagine, avviata un anno fa, ha coinvolto pazienti dai 18 ai 65 anni con disfunzione erettile su base organica in cura presso centri ospedalieri o universitari a Firenze, Napoli, Trento, Bari e Trieste. "I dati di follow up a sei mesi sono molto promettenti - spiega Alessandro Palmieri, Presidente SIA e coordinatore dello studio - Negli uomini con disfunzione erettile di grado lieve/medio, la terapia ha successo e garantisce un netto miglioramento nel 70% dei casi. Successo significa in questo caso possibile guarigione: i farmaci contro la disfunzione erettile hanno rivoluzionato le abitudini sessuali ma restano cure "on demand", incapaci se non in rari casi di ripristinare la funzione erettiva. Le onde d'urto invece riescono a ristabilire il meccanismo dell'erezione, consentendo il ritorno a una sessualità naturale senza necessità di programmazione dei rapporti. Si tratta però di una tecnica ancora emergente e la ricerca ha il compito di approfondire i meccanismi di azione della metodica".

pubblicità

La tecnologia delle onde d'urto è stata sviluppata in Israele alcuni anni fa ed è utilizzata già per il trattamento della calcolosi renale cosi' come terapia antalgica. "Le onde d'urto sono onde acustiche ad alta energia - spiega Nicola Mondaini, Consigliere SIA - Vengono applicate sul pene attraverso specifici dispositivi, in sedute che durano circa dieci minuti e che vanno ripetute per un totale di sei trattamenti complessivi. La terapia fisica viene così portata esattamente dove serve e agisce stimolando la circolazione peniena, attraverso la crescita graduale di nuovi vasi sanguigni ( neo-angiogenesi), restituendo al paziente l'erezione spontanea, perché la circolazione nel pene torna normale e può garantire un'erezione efficiente. Il trattamento non comporta rischi, dolore o effetti collaterali" conclude Mondaini.

Commenti

I Correlati

Andrologi, con l'età che avanza si riduce la qualità del seme

Conoscere per non avere dubbi, aspettative sbagliate o imbarazzi: per aiutare i giovani ad avere una vita sessuale sana e appagante, gli esperti consigliano che si cominci a parlare di sesso presto

Greco (SIdR): "causa anche patologie a livello andrologico"

Palmieri: "Quello che possiamo fare come società scientifica è evitare che la coppia si rivolga a noi, in particolare il maschio, intorno ai 40-50 anni di età, quando ormai è difficile poter fare qualcosa”

Ti potrebbero interessare

Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale1

"Hanno la stessa efficacia di medicinali con brand originario. Valuteremo una campagna"

Se ne è discusso ad un convegno organizzato da Iss e Assobiotec-Federchimica

"Il provvedimento va incontro alle esigenze delle persone, specie quelle più anziane o con difficoltà di mobilità, perché facilita l'accesso al farmaco e la possibilità dell'aderenza terapeutica"

Ultime News

Nella revisione di oltre 100 lavori in materia le "prove che confutano posizioni ideologiche e palesemente errate" sulle mascherine: "Efficaci nel ridurre la trasmissione delle malattie respiratorie"

L'evento richiamerà a Torino, nelle aule dell’Accademia di Medicina in via Po 18, oltre cento congressisti

Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale1

Spanevello: “E’ una malattia cronica e i casi in aumento, ma c’è la tendenza a gestirla solo in fase acuta. Non va sottovalutata, serve follow-up sistematico e maggior aderenza alle cure”